giovedì 21 gennaio 2010

fotovoltaico... si, no, forse....

Da qualche mese mi frullava in testa l'idea di installare un impianto fotovoltaico a casa nostra. A dir la verità l'idea era venuta a mio babbo che, come sempre, una ne fa e cento ne pensa.

Così mi sono attivato ed ho cominciato ad informarmi scoprendo tutto un mondo poco reclamizzato, e non si capisce bene perchè (o meglio, lo si capisce benissimo il motivo); per esempio mi immagino che poche persone, al di fuori degli operatori di settore, sappiano che è stato istituito un ente, chiamato GSE (Gestore Servizi Energetici) che "acquista" ad un prezzo fisso, per venti anni, l'energia che tu produci, riconoscendoti quindi un incentivo che di fatto va a ripagare, nel giro di una decina di anni, il costo dell'intero impianto; non solo, ma l'energia che tu produci, oltre ad esserti pagata, la puoi usare, gratis, per la normale fornitura domestica, quindi azzeri anche il costo della bolletta, che vuol dire risparmiare qualche centinaio di euro l'anno.
Per questi motivi ci siamo pian piano resi conto che l'investimento era fattibile, senza un esborso economico rilevante ma anzi, alla lunga c'era pure il modo di guadagnarci.
Abbiamo preso contatti con varie ditte che realizzano impianti, ci siamo fatti fare preventivi di spesa e da tutti ricevevamo assicurazione che il Comune non pone particolari veti alla realizzazione degli impianti in quanto, a tutti i livelli istituzionali, dalla Regione fino agli Enti locali più piccoli, si incentiva l'uso di fonti energetiche rinnovabili.

E qui apro una parentesi.

Io vivo all'Antella, in una ex casa colonica situata in prossimità dell'autostrada. La zona è vincolata ai sensi dell'art. 136 lett. d) del D.Lgs. 42/04, in pratica il vecchio vincolo paesaggistico; questo comporta che qualunque autorizzazione o permesso per fare modifiche esterne all'edificio deve avere il nulla osta della Sovrintendenza. Per questo noi chiedevamo a tutte le ditte interpellate assicurazioni in merito.

Insomma, ed è storia di pochi giorni fa, eravamo pronti per affidare l'incarico ad una di queste ditte, ed avviare tutte le pratiche necessarie. Senonché abbiamo avuto lo scrupolo di telefonare all'ufficio tecnico comunale per verificare che non ci fossero brutte sorprese ad attenderci al varco. E come volevasi dimostrare, la brutta sorpresa ci è piombata addosso immediatamente....
"ci dispiace ma nelle zone con il vincolo paesaggistico è esclusa per legge la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici a terra".
Increduli abbiamo chiesto quali fossero gli estremi di legge e ci è stato risposto che è in fase di approvazione, da parte della Regione Toscana, il Piano paesaggistico a corredo del PIT (Piano di indirizzo territoriale).
Non ci potevo credere, la regione, che tanto si fa bella con documenti che incentivano l'uso di fonti di energia rinnovabile, pone un paletto così grosso su una fetta di territorio consistente che ricade neli vincoli paesaggistico?

Come sempre mi sono documentato ed ho scoperto una cosa davvero esilarante: il vincolo paesaggistico riferito alla zona dove c'è casa mia, risale ad un decreto ministeriale del 1967 che istituisce nella "fascia di territorio laterale dell'autostrada del sole sita nel territorio comunale di ... Bagno a Ripoli" il suddetto vincolo, con la motivaione che "la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché, per le più varie formazioni orografiche, agrarie e forestali, unite a ricordi storici, alle espressioni architettoniche dei secoli passati che lasciarono nelle costruzioni ... documenti insostituibili della nostra vita nazionale, forma una serie di quadri naturali di compiuta bellezza godibili dall'intero percorso dell'Autostrada del Sole che l'attraversa".
In poche parole, non solo siamo costretti a subire l'autostrada come uno sfregio al paesaggio (come si può ben vedere dalla foto scatta dalla mia finestra), ma addirittura la stessa viene assimilata ad una strada panoramica che ti permette di ammirare il paesaggio circostante!!
Ma stiamo scherzando?
E' vero che negli anni sessanta forse era così, dato l'esiguo numero di veicoli che vi transitavano e la bassa velocità che potevano raggiungere le varie 500, 600 o 750 della Fiat; ma oggi? che senso ha mantenere un vincolo lungo l'autostrada dove ormai si sfreccia a 150 km/h?
Forse, visto la facilità di incolonnamenti, è più il tempo nel quale si viaggia a passo d'uomo e quindi si ha tempo di vedere il paesaggio, piuttosto che quello in cui si viaggia regolari; e poi, che senso ha mantenere i vincoli e, nello stesso tempo, costruire barriere anti-rumore ormai lungo quasi tutto il nastro autostradale?

Questi sono i misteri e i paradossi del nostro bel paese...
questa è l'Italia!

Insomma, se siete intenzionati a fare un impianto fotovoltaico, solare o anche eolico controllate prima di tutto di non ricadere in zone sottoposte a vincolo, altrimenti non cominciate nemmeno a pensarci.

N.B. Il Piano paesaggistico è ancora in fase di approvazione, hai visto mai che qualcuno non abbia la buona idea di fare una piccola modifica alle "strategie per il controllo delle trasformazioni".
Vedremo.

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