venerdì 30 ottobre 2009

la rivincita del cittadino

Qualche mese fa avevo scritto un post in cui raccontavo che avevo fatto ricorso contro una multa di un ausiliario Ataf che mi aveva bollato in corsia preferenziale, almeno questo sosteneva lui (leggi post vecchio). Ebbene ieri c'è stata l'udienza dal giudice di pace di Firenze, che mi ha dato ragione!!! E' una bella soddisfazione, una volta tanto, prendersi una rivincita contro un abuso di potere bello e buono, quello esercitato dai vigilini; parlo al passato perchè per fortuna adesso non avremo più il "piacere" di vederli, acquattati dietro le pensiline della fermata, pronti con il blocchetto a prendere la targa agli incauti automobilisti.

Era veramente scandaloso che si trincerassero sempre dietro la scusa del non poter fermare il veicolo per non intralciare il regolare traffico nella corsia e qualcuno aveva posto l'occhio su questo aspetto che contraddistingueva sempre le multe elevate da lor signori; quindi il giudice di pace si è schierato dalla parte del cittadino vessato ed ha intrapreso la linea di accogliere i ricorsi che venivano presentati da chi, come me, si sentiva vittima di un'ingiustizia bella e buona.
Per cui, per una volta, il cittadino abituato troppo spesso a subire i vigili dalla penna facile, si è preso la sua piccola rivincita.

A questo proposito, volevo aprire una piccola parentesi in riferimento alla notizia letta stamattina su Il Firenze, della signora che s'è beccata la multa perchè è montata con la bici sul marciapiede per scansare le catene in via Martelli; sicuramente la vigilessa è stata fin troppo zelante, ma i ciclisti dovrebbero imparare un po' di più a rispettare le regole del codice della strada: passano col rosso, vanno contro mano, camminano sui marciapiedi, allucchettano le bici ovunque... ma le regole per loro non valgono? Oppure si sentono i più ganzi perchè loro sono ecologici?
Me lo dovrebbero spiegare perchè io col motorino devo fare il giro del mondo per entrare in centro e trovare un posticino libero e poi trovare le biciclette che prendono anche i posti riservati ai motorini. Dove sta scritto che tutti devono cercare il parcheggio giusto e quelli in bici possono allucchettare le bici ovunque, con la scusa che ci sono poche rastrelliere?!? Anche i parcheggi per macchine e moto sono pochi ma io faccio il giro finché non lo trovo, non lo piazzo in mezzo alle scatole, o peggio, sui marciapiedi.

E' ora di dire basta alle bici selvagge; io proporrei al Sindaco un'ordinanza che preveda un avvertimento alle bici parcheggiate male (tipo, che so, un cerchietto rosso con scritta la data in cui viene messo sulla bici) e, se dopo una settimana la bici è ancora lì, rimozione forzata con rottura della catena e le bici poste sotto sequestro rimesse in circolazione tramite bike-sharing.

lunedì 5 ottobre 2009

la bettolina

Sabato scorso sono tornato al ristorante La Bettolina, a La Nave a Rovezzano. Già avevo scritto in un post di maggio scorso (qui) il commento ad una cena in questo posto ma, come dicevo l'altra volta, mi piace tornarci spesso perchè il rapporto qualità prezzo credo sia molto buono.

Si mangia quasi solo pesce, o almeno c'è molto più pesce che carne nel menù, e mi pare che la maggior parte delle persone che lo frequenta opta per questo tipo di scelta.

Noi abbiamo scelto come antipasto un "gozzoviglio di molluschi e crostacei", ispirati da ciò che vedevamo nel tavolo di fianco; ci hanno portato una padella fumante di cozze, vongole, scampi da far paura, con i crostini di pane da inzuppare nel brodino, leggermente piccante. Un antipasto da leccarsi tutte le dita.

Per secondo io ho preso una catalana e mia moglie i gamberoni al curry e pere. Nel confronto ho fatto senza dubbio la scelta migliore. I gamberoni erano ottimi, il contrasto del sapore dolciastro del gambero con quello del curry ci stava bene (faceva tutto molto indiano) ma alla lunga stancava un po'; invece la catalana era uno spettacolo!! Un piatto con: mezzo astice, una chela di granchio (gigante!), diversi gamberi e scampi accompagnati dalle classiche verdure crude. Gustarsi il pesce così, al naturale, non ha paragone rispetto al mangiarlo con qualsiasi altro condimento; è il modo migliore per apprezzarne la freschezza ed il sapore.
Ne mangerei senza sosta.

Per bere non ci siamo sbilanciati, un 1/2 litro della casa, fermo, senza infamia e senza lode (ma va benissimo), e alla fine un dolcino e caffè.
Il tutto per una spesa di 77 €, che mi pare veramente onesta in rapporto alla quantità e qualità del cibo; forse negli anni i prezzi hanno subito un leggero aumento ma restano senz'altro altamente competitivi.
Per me resta uno dei migliori che abbia provato.