giovedì 30 aprile 2009

l'ultima corsa di maurilio

Se ne andava, veloce come il vento: Montuori lo guardava e lui partiva e correva, correva. Ieri mi piace pensare che sia scattato ancora una volta, l'ultima. Più di cinquant'anni fa la fascia sinistra del Comunale era il suo ufficio, la corsa e la volontà le sue doti migliori, ma era anche bravo, Maurilio Prini.

"Un signor giocatore" - ha ricordato Giuliano Sarti, che era un signor portiere e soprattutto un suo amico.
Lui e Maurilio erano "l'alfa" e "l'omega" di una formazione che Firenze non dimentica e che conoscono anche quelli che, come me, quando vinceva lo scudetto non erano ancora nati:
Sarti, Magnini e Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Julinho, Gratton , Virgili, Montuori e poi lui: Maurilio Prini, che era l'ultimo ed il più vicino a casa perché era nato a Pontassieve. L'unico toscano del primo scudetto viola.

In mezzo a gente come Julinho, Montuori, Segato, Gratton, Cervato, il grande Rosetta, brillare di luce propria non era facilissimo ma lui arrivò lo stesso in Nazionale: tre partite soltanto, tutte in trasferta e tutte sconfitte, ma contro Argentina, Brasile e Jugoslavia.

Aveva giocato anche al Maracanà, Maurilio Prini una cosa che possono raccontare in pochi. Fulvio Bernardini, che sapeva cos'era il calcio, lo apprezzava tantissimo perché accanto a fantasisti come Montuori e Julinho il suo gioco lineare, il suo moto perpetuo era fondamentale per quelli che oggi chiamano "gli equilibri della squadra" e che allora chiamavano "primo non prenderle".

Prini, infatti è stato un precursore nel ruolo di "ala tornante", cioè di quel giocatore destinato a correre in avanti ed indietro, ma anche dotato di un grande senso della posizione, capace di trovarsi sempre dove i compagni lo avrebbero cercato e dove gli avversari non avrebbero voluto che fosse. A lui, al suo stile ed al suo personaggio, sempre sullo sfondo di campioni capaci di rubare gli occhi e la scena, si addice bene una frase che sentii una volta da Sergio Castelletti, terzino della Fiorentina anni '60.

Lo incontrai in un laboratorio di analisi mediche, accompagnava una persona anziana su una carrozzina, c'era gente e lui era in coda. Un signore gli si avvicinò: "Lei è Sergio Castelletti, vero? Io ero un abbonato venivo tutte le domeniche allo stadio a vederla giocare..."
Lui sorrise stringendogli la mano e rispose: "Grazie, ma spero per lei che venisse allo Stadio anche per Hamrin e Lojacono."

Era il destino di quelli che venivano considerati a torto i "comprimari" "quelli che giocavano con".
Maurilio Prini però ha avuto momenti di autentica gloria nella sua carriera spesa con tre sole maglie: Fiorentina, Lazio e Prato. Il suo "giorno dei giorni" arrivò l'anno dopo quello dello scudetto, quando la Fiorentina giocò la sua prima Coppa dei Campioni.
In semifinale i viola incontrarono la Stella Rossa di Belgrado, prima partita in trasferta.
Ottantamila spettatori, forse più, partita difficile oltre che per l'ambiente, fa un gran freddo nonostante sia aprile, anche per la forza degli avversari fra i quali giocano campioni del calibro di Mitic e Sekularac, che all'epoca a livello europeo e mondiale sono qualcuno, e schierano parecchi undicesimi della nazionale slava.

La Fiorentina soffre, fa una bella partita, ma l'avversario è di quelli tosti, ed il risultato è inchiodato sullo 0-0 quando mancano pochi minuti al novantesimo e si capisce che anche al ritorno non sarà facile fare gol.
All'improvviso arriva il gol della vittoria e chi lo segna ? Lui, Maurilio che diventa protagonista rubando, per una volta, la scena ai campioni dell'attacco viola.

Al ritorno la partita si chiuderà sullo 0-0 e grazie al gol di Prini la Fiorentina si qualificherà, prima squadra italiana, per la finalissima di Madrid dove avrebbe dovuto affrontare il proibitivo ostacolo del Real.
Quella successiva sarebbe stata l'ultima stagione di Prini in viola: dopo sei anni, con 65 presenze (26 nell'anno dello scudetto) e 3 reti, viene ceduto alla Lazio dove è andato il suo estimatore Fulvio Bernardini e proprio allora Maurilio si toglie una bella soddisfazione anche se amara per un cuore viola come lui.
Una delle prime partite che gioca in maglia biancazzurra è la finale di Coppa Italia, proprio contro la "sua" Fiorentina che gli ha preferito Gianfranco Petris destinato a passare alla storia viola col soprannome di "Fascione".

La squadra viola è favoritissima, è appena arrivata seconda in Campionato mentre la Lazio è sfuggita in extremis alla retrocessione e nonostante Bernardini sono in pochi a credere ad un risultato diverso da una vittoria viola.
Invece ci mette lo zampino Maurilio Prini che dopo mezz'ora segna con un colpo di testa che il suo amico Giuliano Sarti giudica un po' fortunoso.
La palla, sfiorata, si insacca e Giuliano si rivolge al suo amico che esulta gridando: "Maurilio, tu l'hai sbucciata!"
"Sbucciata" o no quella palla fu decisiva e la Lazio portò a casa il suo primo trofeo e Maurilio Prini l'ultimo.
Continuò a giocare, Maurilio, fino a trentadue anni, chiudendo la carriera nel Prato che riuscì a riportare in serie B, e quindi nel calcio professionistico, per l'ultima volta.

Anche dopo è rimasto sempre un tifoso della Fiorentina, un amico sempre pronto a raccontare nelle poche trasmissioni in cui era ospite, o nei ritrovi dei viola club, quanto erano bravi Montuori, Segato, Sarti ("Mai io gli ho fatto gol...anche se diceva che l'avevo sbucciata") e soprattutto Julinho ("Uno come lui non s'è più visto...").
Ora è l'occasione di ricordarci di quanto era bravo lui, Maurilio che con uno dei suoi rari gol portò la Fiorentina dove non è più tornata.

(grazie a Frank Parigi... è tutta farina del suo sacco)

magnifico messere


Ieri sono stato a pranzo al "Magnifico Messere", in via San Gallo 40/a. E' un ristorante pizzeria che ha aperto i battenti l'estate scorsa. Il locale è nato dalla ristrutturazione di un'antica chiesa e convento; ristrutturazione fatta veramente con gusto, lasciando le strutture originali, con un sapiente gioco di pareti intonacate e murature a vista e si compone di tre sale in cui, nella principale, spicca il bel soffitto con lucernario che da grande luce all'ambiente.

Noi ci siamo accomodati appunto in questa sala centrale, proprio sotto al lucernario; poi ho visto che c'è un soppalco con alcuni tavolini, dal quale si accede ad una seconda sala con un bel soffitto a volta. Insomma ambiente molto carino, arredato in stile minimal chic, molto belli i lampadari e le applliques ai muri, tutti coordinati.

Il menù varia da piatti di carne e pesce alla pizza cotta nel forno a legna, con prezzi che sono nella norma per il centro; a pranzo fanno anche dei menù a prezzo fisso: primo e contorno 7 € - primo, secondo e contorno 10 € (entrambi con acqua e caffè compresi) oppure pizza e birra/coca 8,50 €. Non ho visto la carta dei vini (a pranzo evito), però hanno delle buone etichette in vista dietro il bancone dell'ingresso.

Io ho preso dei fusilli conditi con pomodoro fresco, tonno e olive. Molto buoni, con un condimento leggero ma gustoso; l'unica nota di demerito la porzione scarsina, ma a pranzo preferisco star leggero, per cui meglio così; a seguire una bella insalata mista, questa si che era abbondante, che ho mangiato con della schiacciatina calda che fanno loro. Tra i miei amici, alcuni hanno preso la pizza, che è del tipo "bassina" però era ben cotta, non molliccia, e mi hanno detto che era buona.

Per una cena tra amici credo si possa provare, in caso fatemelo sapere. Dimenticavo, è chiuso la domenica ed il sabato a pranzo.

la pinetina


Qualche settimana fa mi trovai a passare da uno di quei luoghi che fanno parte del tuo passato, della tua vita; uno di quei luoghi che ti hanno visto crescere e che ti porti dentro per tutta la vita.

Con grande dispiacere ho visto che di quel luogo non c'è rimasto più niente; o meglio, quel che si vede in questa foto è solo un vago ricordo di ciò che era quel posto, quello spicchio di verde tra i palazzoni che noi chiamavamo... "La Pinetina".

Un tempo era un piccolo giardino pubblico, non recintato, con tutta la siepe che lo racchiudeva e lo delimitava dalla strada; erba ce n'era poca, più che altro era terra battuta, però c'erano molti più pini, e c'era una sola panchinetta, tutta scassata, senza nemmeno lo schienale.

Però era nostro, o per lo meno noi lo sentivamo come casa nostra. Ci si ritrovava tutti i giorni in quel piccolo fazzoletto di pineta, magari se pioveva ci si andava a riparare al bar Sergio, lì vicino, ma per la maggior parte del tempo si stava lì, a chiacchierare e scherzare in quegli splendidi anni che sono stati la nostra adolescenza.

Tra "pali" e "pacchinaggi" abbiamo trascorso dei bellissimi anni; lì ho dato i miei primi baci e sempre lì ho conosciuto quelli che ancora sono i miei Amici; lì ci ho riso e qualche volta pianto; in quella curva lì, che era il vertice del triangolo ci ho visto più d'uno sdraiarsi in motorino per provare il brivido della piega.

I ricordi si susseguono veloci.... il Pedro che centra col pallone lo specchietto del suo motorino.... il Maranghino che non appena arrivava invece che ciao diceva "ragazzi oggi c'ho mal di testa".... il Ricci che ritrovava sempre il casco infilato nel lampione.... l'Ate che arrivava sempre per ultimo col suo motorino a pile ed il ciuffo bello fonato.... lo zio Ricca che centrò in piena faccia quella lì che manco mi ricordo come si chiamava; e poi ancora... la Sabri e la Daniela allucchettate agli alberi.... l'Innocenti e le sue "bombe".... e lo svizzero che ci voleva denunciare un giorno si e l'altro pure.... la Sabrina che riuscì a beccare in pieno l'unico lampione mentre provava il vespino del Diddo.... il Biagio che si ribaltò col Ciao... il Ciapino col "barrusto alle gingiotto"........

Mamma mia quante ne potrebbero raccontare quegli alberi!

Perchè lo hanno distrutto quel posticino magico??

mercoledì 29 aprile 2009

il re gelato


Ieri, uscendo dalla Mostra dell'Artigianato, mi sono fermato a prendere un gelato alla pasticceria gelateria "Il Re Gelato", che si trova all'angolo tra Via Ridolfi ed il Viale Strozzi, in quello slargo proprio all'uscita del sottopasso della Fortezza.

Non è stata la prima volta che ci ho messo piede ma devo dire che, ogni volta che passo da quelle parti, mi ci fermo.

Si trovano specialità siciliane di pasticceria, come i classici cannoli ma non solo (di quelli magari parlerò un'altra volta), e, appunto, la gelateria.

Io ho preso un cono da due euro (due gusti) con pistacchio (di Bronte) e crema agli agrumi di sicilia. Il pistacchio, che non è neanche tra i miei gusti preferiti di gelato, è veramente buono, con dei bei pezzettoni dentro, e mantiene un gusto delicato, non appesantito da sovrabbondanza di zucchero, con la giusta cremosità. La crema agli agrumi di sicilia è semplicemente deliziosa, con i pezzettini di scorza d'arancia dentro, che con il gusto amarognolo ben contrastano con la crema. Il tutto poi servito in un cono di vera cialda, croccante e fresca, con porzioni discrete seppur non abbondantissime.

Purtroppo si trova in un punto in cui difficilmente si riesce a far sosta al volo, visto il traffico che c'è di solito da quelle parti, ed è lontano dal passeggio del centro, però secondo me merita di farci un viaggio dedicato; quindi, invece di prendere il sottopasso, passateci sopra (la strada sulla sinistra, lato ingresso Fortezza è percorribile) poi spostatevi sul lato destro e quando arrivate allo slargo c'è anche il modo di lasciare la macchina 5 minuti.

Secondo me ne vale la pena.

martedì 28 aprile 2009

mostra dell'artigianato


Sono appena tornato dalla 73^ Mostra Internazionale dell'Artigianato, che si tiene, come ogni anno, alla Fortezza da Basso, fino al 3 maggio prossimo. Quest'anno sono ospiti la Regione Piemonte, al Padiglione Ghiaie ed ospite d'onore è la Francia.

E' un appuntamento irrinunciabile per me. Tutti gli anni ci vado a fare un giro e tutti gli anni non esco senza aver preso qualcosa. Sono appassionato soprattutto di artigianato etnico ed oggetti di design per cui, mi sono dedicato con particolare attenzione, ai padiglioni principali, lo Spadolini ed il Cavaniglia.

Tutte le volte che ci vado mi perdo a curiosare tra tutti gli stand ed a malincuore devo lasciar lì troppe cose.

Immancabile ed irrinunciabile, come sempre un giro tra gli stand enogastronomici per stuzzicare un po' il palato con assaggi di ogni tipo.

lunedì 27 aprile 2009

regaleali nero d'avola


Ieri ho mangiato un bel filetto alla griglia abbinato con un ottimo Regaleali Nero d'Avola 2007.

E' un vino prodotto dall'Azienda Tasca d'Almerita, interamente con uve "Nero d'Avola", il vitigno siciliano sicuramente più famoso.

Dall'etichetta risulta che il vino viene affinato per 6 mesi in botti di rovere e per tre mesi in bottiglia, raggiungendo una gradazione di 13,5% vol.

All'aspetto risalta la brillantezza del colore, rosso rubino. Aromi fruttati e gusto giustamente tannico.

In bocca lascia una bella sensazione di frutta matura.

Si beve benissimo con tutti i tipi di carne (alla griglia o arrosto), ma io ci abbinerei volentieri anche un bel tagliere di formaggi secchi saporiti, magari anche piccanti.

Un ottimo vino ad un prezzo sicuramente abbordabile. Probabilmente non raggiunge i livelli del suo fratello bianco, ma regge comunque il confronto.

venerdì 17 aprile 2009

firenze e... lo spartitraffico dei viali

Stamattina, mentre andavo a lavorare, stavo percorrendo il Viale Gramsci, direzione Piazzale Donatello. Ero nella corsia più a sinistra, quella che fiancheggia quei bellissimi blocchi di cemento piazzati nel bel mezzo della carreggiata. Già a vederli, viene subito da pensare che chi ha deciso di metterli abbia poco gusto estetico, ma sai com'è, l'estetica vale solo se chiedi di fare delle modifiche a casa tua.

Comunque, camminavo tranquillo per la mia via, quando uno con un macchinone, dalla corsia di destra, per poter sorpassare un lumacone davanti a lui, ha cominciato a spostarsi verso la corsia centrale; solo che, il lumacone, aveva a sua volta da sorpassare una macchina parcheggiata (?!?!) in doppia fila (ma sarà mai possibile che sui viali ci sia sempre qualcuno che si ferma lungo le corsie di marcia!!!); indi per cui, il macchinone ha pensato bene di spostarsi ancora di corsia. Peccato che lì c'ero io!!

Il macchinone per fortuna mi ha visto e non ha continuato il suo spostamento a sinistra, però a me è venuto da pensare: e se non mi vedeva?
Se continuava a spostarsi a sinistra io avevo due scelte: o frenare, se facevo in tempo, oppure spostarmi a sinistra e prepararmi ad un doppio carpiato sullo spartitraffico.

Ma non gli è venuto in mente, a quei geni che l'hanno voluto, che in una strada dove si viaggia per file parallele, è molto frequente il cambio di corsia? E considerato che Firenze è la città con la più alta percentuale di motorini in circolazione, non hanno ritenuto che piazzare una barriera alta 50 centimetri in mezzo di strada possa essere un tantino pericoloso? Io non credo che quei blocchi di cemento siano una soluzione, né al traffico, né agli incidenti, ma forse mi sbaglio, visto che ci dicono che gli incidenti sui viali sono diminuiti.

Magari è vero e sono io che penso sempre male, ma come diceva quel tizio...

firenze e... le buche

Sto notando in questi ultimi giorni un gran via vai di camion pieni di asfalto. Mi sa tanto che i nostri solerti amministratori hanno notato qualche buca di troppo sulle nostre strade. L'altro giorno lessi di uno stanziamento approvato, di 2 milioni di euro (mi pare) per riparare le strade colabrodo.

Ed eccoli lì, operai che transennano e stendono bitume a tutto spiano; ieri erano sul lungarno Dalla Chiesa, poco dopo il Saschall. E poi ci si lamenta che i nostri "dipendenti" non sono attenti alle richieste dei cittadini? Eccoci serviti!

Una bella stesa di asfalto e si lavano la coscienza sporca dei mancati interventi negli anni precedenti. Così adesso hanno una risposta in mano a tutte le sollecitazioni che gli sono pervenute, soprattutto in quest'ultimo periodo, con l'impazzare di Facebook e dei gruppi nati per cercare di riderci anche un po' su, tipo "Adotta anche tu una buca a Firenze!!!", e con l'inizio della campagna elettorale, che vede entrambi i principali candidati, Renzi e Galli, molto attenti al problema.

Ma si doveva aspettare tutto questo? Non sarebbe lecito attendersi che il Comune avesse un piano di manutenzione delle strade che periodicamente, si sa, vanno riasfaltate perchè col tempo è possibile il formarsi di buche? Ma si sa, il motto prevenire è meglio che curare va bene solo per fare pubblicità alle associazioni dei dentisti, come purtroppo ci ha insegnato, tragicamente, il terremoto de L'Aquila.

Si deve sempre attendere che il danno sia fatto, per poi metterci riparo; e troppo spesso la riparazione sa tanto di rattoppamento, "alla bell'e meglio" (si scrive così?), come se non si sapesse che la toppa in breve tempo comincerà a sfaldarsi e si formeranno quei pericolosi scalini che tanto piacciono a chi, come me, viaggia costantemente col suo scooter.

Buon viaggio a tutti....

giovedì 16 aprile 2009

il vegetariano

L'altro giorno sono andato a pranzo al ristorante "Il vegetariano", in Via delle Ruote 30/r. E' un ambiente molto piccolo, due salette collegate da una specie di cunicolo, ed informale, apparecchiatura con tovagliette di carta gialla (come usa nelle vecchie trattorie tipiche) e menù scritto su una lavagnona dietro la cassa.

Menù ovviamente vege con scelta non troppo ampia; ci sono tre o quattro primi ed altrettanti secondi (tra gli altri, zuppa di verdura, cous cous, sformato di patate). Io ho preso fusilli con crema di verdure grigliate, un dolce ed un acqua minerale ed ho speso solo € 10,50. Si ordina alla cassa e si prende il vassoio tipo self service. Questa procedura non so se vale anche per la cena, non ci sono mai stato.

Comunque, il primo è veramente buono, porzione abbondante e ben condita, ma è sul dolce che si sale di tono. Una torta alle fragole e crema chantilly che era buonissima; io che di solito non mangio dolci (o per lo meno ne mangio di rado, sennò sai che panza!!), questa volta ho fatto uno strappo alla regola e devo dire che non me ne sono pentito. La pasta frolla forse era un pochino secca, infatti il bordo l'ho lasciato, ma il resto era buonissimo.

Una buona scelta, per un pasto leggero, è quella che ha fatto un mio collega che ha ordinato un'insalatone su misura: hanno una vetrina con tutte le verdure in bella mostra, crude o cotte, tra le quali scegliere a proprio piacimento. A scelta puoi anche fartela condire con una salsina che fanno loro, che deve essere molto buona, a giudicare come ci tuffava il pane il mio amico. A proposito, il pane, ovviamente integrale, merita una ulteriore nota di merito. Buono, croccante, saporito, di quelli che non smetteresti mai di mangiarne.

Insomma, il locale è piccolino, c'è la nota stonata del servizio fai da te (ma ripeto, forse lo fanno solo a pranzo), però siccome non ce ne sono moltissimi di ristoranti vegetariani, mi sento di consigliarlo... e poi si spende anche il giusto.

sabato 11 aprile 2009

il terremoto visto da dentro

Una notizia ripresa dal sito della Regione Toscana che meriterebbe un maggior risalto e magari anche una parolina da parte di chi ci chiama sempre "fannulloni".

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Il delicato e fondamentale lavoro del Genio Civile toscano.
Si sta costruendo la mappa per valutare i danni su ogni edificio

Dietro la prima linea dell'emergenza (volontari, Vigili del Fuoco, Polizie Provinciali) ci sono, a Castelnuovo in Abruzzo, altre forze che svolgono un compito essenziale nel campo base della Protezione Civile di Regione Toscana.

Sono i tecnici del Genio Civile regionale cui è affidato il delicato compito di verificare lo stato degli immobili colpiti dal sisma e di sancire le condizioni di abitabilità: si tratta della fondamentale premessa per consentire ai sindaci di decidere se mantenere o meno le ordinanze di sgombero che hanno coinvolto tutta la popolazione.

Una prima task force di quattro tecnici ha completato, oggi, la valutazione sulle abitazioni incluse in un'area di 6 comuni intorno a San Pio delle Camere, di cui Castelnuovo è frazione: sono rimaste escluse le abitazioni dei centri storici che non sono ancora in sicurezza per il susseguirsi delle scosse di assestamento. Il prossimo compito coinvolgerà una quarantina di tecnici che, a turni settimanali e divisi in squadre di due, censiranno il territorio edificio per edificio, valutandone lo stato di stabilità, i danni, la possibilità di recupero o la necessità di abbattimento.

“E' un lavoro delicato – dice un componente della squadra – che però consente di costruire una mappa attendibile delle necessità di intervento. Ogni famiglia sarà in grado di conoscere la situazione della propria abitazione, e ciò proprio grazie alle informazioni che forniremo ai sindaci e a tutti gli organismi competenti. Per alcuni, speriamo possano essere in molti anche se sicuramente non rientreranno nelle case finché non cesserà questo stato di paura, ci sarà la consolazione di sapere che la loro abitazione li attende in condizioni di sicurezza”.

venerdì 10 aprile 2009

vedute di firenze

Oggi riapre Villa Bardini.

La villa museo, situata in Costa San Giorgio, la stradina ripida che dal Forte Belvedere scende verso l'Arno, riapre i battenti con la mostra "Vedute di Firenze tra il Seicento ed il Novecento", con opere prese dalla collezione dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che è anche curatore della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, che ha gestito il restauro della villa e del giardino, e gestisce anche tutti gli eventi che vi si svolgono.

Questa mostra, che sarà aperta fino al 27 settembre, espone quarantaquattro dipinti di artisti vari che, nel corso dei secoli, mostrano il volto di Firenze nella sua lenta ma costante mutazione.


Giuseppe Zocchi
L'Arno alla Pescaia verso San Niccolò
olio su tela del XVIII secolo

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La mostra è anche un'occasione per buttare un occhio su Firenze da uno dei luoghi più suggestivi e meno conosciuti, rispetto al Piazzale o al Forte.

Il giardino di Villa Bardini infatti, recentemente riaperto dopo un lungo ed attento restauro, è un meraviglioso punto di osservazione della città, nonché un bellissimo parco, con la sua scalinata barocca che lo taglia in due.
Si sviluppa infatti tutto nel versante della collina che dal Forte Belvedere digrada ripida verso l'Arno, ed è un luogo molto bello per fare una passeggiata diversa, avendo la possibilità di abbinare l'arte, la natura e, perché no, anche la cucina.


Infatti, per una cenetta di pesce o anche solo per un aperitivo con vista su Firenze, da aprile ad ottobre è aperto il Ristorante e Terrazza Bardini, che mi ripropongo di andare presto a visitare, perché credo che ne valga la pena.

giovedì 9 aprile 2009

agnello allo zenzero ed arancia

Ecco un'idea per cucinare l'agnello a Pasqua.

Ingredienti per 4 persone:
  • 400 gr filetto di agnello
  • 3 arance
  • 3 rametti di menta (o timo)
  • 1 pezzetto di radice di zenzero
  • cognac
  • sale e pepe
Preparazione:

Tagliate a pezzetti l'agnello. Lavate le arance, grattate la buccia e tenetela da parte. Sbucciate, pelate e spremete gli spicchi d'arancia, tenendone alcuni interi da parte, e raccogliete il succo in una ciotola.
Pelate e grattugiate lo zenzero; unitelo alla scorza d'arancia e mescolate il tutto insieme all'agnello.
Scaldate un poco d'olio d'oliva in una padella e fate dorare l'agnello per cinque minuti, dopodiché versate il cognac ed il succo d'arancia; aggiustate di sale e pepe ed aggiungete le foglie di menta (o timo).
Mescolate ancora il tutto, servite e...

buon appetito!!

martedì 7 aprile 2009

ma che domande!!

Non riesco e non riuscirò mai a capire con quale coraggio, con quale faccia, gli pseudo giornalisti televisivi si presentano di fronte ad una persona che ha appena perso tutto, con i capelli ancora coperti dalla polvere dei calcinacci, e con la faccia contrita dal finto dolore gli chiedano: "Come si sente?" oppure "E adesso che farà?"....

Ma come cazzo vuoi che mi senta testa a pinolo rinsecchito!!!!!

Nessuno leggerà questo mio sfogo, figuriamoci quelle brave persone che avrebbero bisogno di tutto tranne che di un coglione che va a fargli domande sceme, sotto la bandiera del diritto di cronaca.
E no caro mio! Questa non è cronaca, questa è strumentalizzazione del dolore, questa è la pratica più meschina che chi opera nella televisione può fare. Di fronte ad una tragedia ci si dovrebbe limitare soltanto a raccontare, attraverso le immagini (perchè bastano le immagini, non servono neanche le parole), il dolore profondo che ha colpito i nostri fratelli, amici, concittadini, compaesani...

Rinnovo ancora il mio pensiero e la mia preghiera alle povere persone che hanno perso qualcosa o qualcuno di caro, con profondo dolore...

notizie utili da facebook

NUMERI TELEFONICI UTILI TERREMOTO ABRUZZO:
  • CERCANO VOLONTARI ADDESTRATI NUMERO 3270499293
  • PER VIVERI, COPERTE MEDICINALI O QUANT'ALTRO POSSA SERVIRE NUMERO 800.860.146 OPPURE 06.68208
  • CHIUNQUE AVESSE UNA STRUTTURA ALBERGHIERA IN ABRUZZO E POTESSE OSPITARE CHIAMARE 0854308309.

lunedì 6 aprile 2009

lì x lì (lipperlì)


Oggi in pausa pranzo avevo voglia di un panino sfizioso. C'è un posticino molto carino, in via XXVII Aprile, all'angolo con via San Zanobi, che si chiama "Lì per lì".
E' un locale gestito da due tipi molto simpatici, cordiali e alla mano, che preparano soprattutto panini, ma anche qualche primo o secondo, cambiando di volta in volta.
Era da qualche tempo che non ci andavo ma ogni volta che ci torno è sempre piacevole. Oggi ho mangiato un panino con salsa di funghi e tartufo (fatta da loro); il resto l'ho lasciato alla loro inventiva: mi ci ha messo verdure grigliate (zucchine, melanzane e peperoni) e la cotoletta impanata tagliata a striscioline. L'abbinamento era veramente gustoso, ed il panino me lo sono spazzolato in tre secondi.
Mi piace molto questo locale perchè i due ragazzi che lo gestiscono hanno esposto un menù che non rimane rigido ma è soggetto di volta in volta alle variazioni di ingredienti che ogni giorno vengono preparati, salse o sughetti non sono preconfezionati, ma vengono fatti appunto lipperlì. Questo gli permette di rinnovarsi giorno dopo giorno, mantenendo un livello di qualità ottimo ed i clienti ci ritornano volentieri perchè ogni giorno hanno una scelta diversa.
Per chi non ama il panino fanno anche dei primi o dei piatti unici, per esempio oggi c'era una pasta e fagioli che all'occhio sembrava buona (l'unica cosa è che le porzioni sono già fatte e te le riscaldano, sempre lipperlì).
I prezzi sono veramente onesti. Panino e 1/2 lt d'acqua, 4 euro. I panini costano tutti uguali, sono di medie dimensioni e bastano a saziarti, per cui, se vai di fretta e vuoi mangiare un boccone al volo, questa è una buona idea.

profondo dolore

Da stamattina sto ascoltando i continui aggiornamenti sul terremoto di stanotte a L'Aquila. Purtroppo, i numeri stanno ormai parlando di una vera e propria tragedia, i morti sono ormai 70, ma potrebbero crescere (speriamo di no), moltissimi i feriti e migliaia di persone senza più una casa.

Una nuova tregedia sismica nel nostro paese, a poco più di sei anni da quella di San Giuliano, in Molise, dove morirono tanti bimbi nel crollo della scuola. I miei ricordi vanno distintamente a quel giorno, così come vanno al lontano terremoto in Irpinia. Tragedie, calamità naturali, eventi imprevedibili si dice; però stavolta c'è una polemica che scuote l'opinione pubblica: un tecnico, il Dott. Giampaolo Giuliani, aveva lanciato l'allarme alcuni giorni fa e sostiene che la scossa di questa notte era prevedibile con i mezzi tecnici in suo possesso. Il suo grido d'allarme è stato inascoltato, anzi è stato denunciato per procurato allarme. Adesso si spera che non si riaccenda il solito gioco dello scarico di responsabilità; se c'è stata una leggerezza da parte di qualcuno si spera che paghi; se l'allarme è stato sottovalutato il responsabile se ne assume la colpa; ci deve essere rispetto per chi ha perso i propri cari, la propria casa e la vita stessa.

Per quel poco che ne so prevedere l'ora ed il luogo in cui si possano sviluppare movimenti sismici è molto difficile, se non impossibile, ed inoltre si rischia di creare uno stato diffuso di panico che potrebbe essere anche pericoloso; però qualsiasi allarme, voce, o semplice previsione andrebbe forse ascoltata con maggiore attenzione e valutata con la necessaria attenzione; forse era questo il caso, o forse no, purtroppo non ce lo diranno mai.
Quel che conta adesso è pensare a chi ha bisogno e, nel piccolo di questo mio blog, posso riportare alcune notizie a scopo divulgativo:

Dal sito de La Repubblica
Le associazioni di volontariato o i singoli volontari interessati a mettersi a disposizione per l'emergenza terremoto possono contattare il Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara, telefonando allo 085 2057631. Chiunque fosse invece interessato a donare sangue, può farlo recandosi o presso il Centro Trasfusionale dell'ospedale Santo Spirito di Pescara, via Fonte Romana n. 8 (ingresso pronto soccorso), o presso il centro raccolta sangue Avis Pescara, corso Vittorio Emanuele II n.10. Chiunque voglia donare del cibo per le popolazioni colpite, infine, può portare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell'Abruzzo, in via Celestino V.

Dalla pagina di facebook di Giovanni Galli (per i fiorentini)
Le persone che vorranno donare casse d'acqua e viveri non deteriorabili possono recarsi direttamente presso il comitato (Viale Lavagnini, 24) oppure contattare i numeri telefonici 055/485520 o 333/9591961
per donazioni tramite bonifico bancario:
.Conto Corrente intestato a: Mediafriends
.IBAN: IT41 D030 6909 4006 1521 5320 387
.Causale: terremoto Abruzzo

una preghiera ed un pensiero a voi.

tocai friulano collio


Ieri ho pasteggiato con un buon vino bianco: il Tocai Friulano Collio, prodotto dalla cooperativa Cormòns.

Cercando un po' di notizie su internet ho visto che si tratta di un vino con antiche radici, che veniva coltivato nel nord-est italiano fin dal medioevo.

Il Tocai è un vitigno che ha la sua maggior produzione nelle zone del Collio, nel friulano, e ci regala questo ottimo vino di un colore limpido, quasi cristallino, dal sapore asciutto e molto aromatico che si sposa perfettamente con il pesce al forno. A differenza di molti vini bianchi, questo non va bevuto freddo, ma è consigliato ad una temperatura di 12-14° a seconda della stagione.

Riporto dall'etichetta: "L’uva di Tocai Friulano Doc Collio “Rinascimento” viene vinificata dalla Cantina Produttori Cormòns con la tecnica della fermentazione in bianco a temperatura controllata, con procedimenti brevettati che consentono, con la macerazione a freddo, di estrarre intatte le sostanze antiossidanti contenute nelle bucce degli acini e di esaltare al massimo grado profumi e abboccato. Il vino viene quindi affinato in grandi botti ovali di legno di quercia di tre essenze diverse."

Un ottimo vino, che stasera penso di finire, abbinato magari ad una bella frittata di porri freschi o a dello speck...

e ricordate.... bere poco, ma bere bene!!

io & marley


Sabato sera sono stato a vedere il film "Io & Marley", con Owen Wilson e Jennifer Aniston, tratto dal libro omonimo di John Grogan.
E' la storia vera del giornalista americano (Grogan appunto) e del suo "cagnolino" Marley. Per chiunque ha, o abbia avuto, un cane o altro animale domestico è uno spaccato di vita che sa emozionarti perchè racconta il rapporto unico che si instaura tra una famiglia ed il loro cane; nel caso di Marley poi, è ancora più particolare perché si tratta di un labrador americano, talmente casinista e combinaguai che a più riprese viene definito come "il cane peggiore del mondo". Ma è meraviglioso capire che anche con i suoi difetti, con tutta la sua irruenza e la scarsa disciplina, il rapporto che si crea è talmente forte da strapparti anche qualche lacrima.
Il libro è senza dubbio meglio del film (come sempre), ma anche il film è godibile con la splendida Aniston ed il simpatico Owen Wilson; il cane poi è il protagonista assoluto, non so come abbiano fatto a fargli fare certe scene ma è veramente fantastico, la scena dove si inchiappetta la gamba dell'educatrice di cani (un cameo di una ingrassatissima ed irriconoscibile Kathleen Turner) è troppo forte!
Per passare una serata, in compagnia dei figli (ce n'erano veramente tanti), è un'ottima idea.

Dopo cena siamo andati a mangiare un bel panino all'Antico Beccaria. Erano anni che non ci tornavo ma fa ancora dei panini molto validi e soprattutto ha una scelta di birre in bottiglia molto vasta e particolare, con una carta della birre che, per chi la ama, fa certamente piacere.
Qualcuno sa darmi indicazioni di altri posti dove potersi gustare dei panini così?

sabato 4 aprile 2009

i conti con me stesso

Tra poco, il 22 aprile, si celebra il centenario della nascita del grande scrittore e giornalista Indro Montanelli. E proprio in questi giorni sono in uscita due libri che lo riguardano: "I conti con me stesso", tratto dai suoi diari, con molti aneddoti raccontanti, c'è da scommeterci, con la consueta, perfida ironia, e la biografia "Montanelli l'anarchico borghese", di Gerbi e Liucci, che fa seguito ad una prima parte intitolata "Lo stregone" che aveva suscitato molte polemiche.

Per le celebrazioni del centenario sono in programma molti eventi. Il 22 aprile parte da Fucecchio, sua città natale, la mostra "Indro Montanelli. La vita, le opere; i luoghi" che prevede un'esposizione di materiale fotografico e giornalistico, nonché una riproduzione del suo studio con gli arredi originali dell'epoca, macchina da scrivere compresa. La mostra si sposterà poi molto probabilmente a Firenze, Roma e Milano, ma ancora non sono state definite le date.

A Firenze si terrà invece un convegno, il 18 maggio, all'Accademia della Crusca, che analizzerà la lingua e la narrativa di Montanelli.

Chiudo con un celebre aneddoto con cui Montanelli apostrofò Berlusconi prima della famosa rottura dovuta alla "discesa in campo" del Cavaliere:
"Caro Silvio, nell'arte dell'impreditoria, della fantasia, dell'immaginazione, dell'audacia, dello spettacolo, di tutto, tu sei un genio ed io un coglione. Nell'arte della polemica, il genio sono io e tu il coglione".

Aggiornamento del 28 aprile: sempre in occasione del centenario è uscito un altro libro, di Marco Travaglio, intitolato "Montanelli e il Cavaliere", questo è il link

venerdì 3 aprile 2009

corso leader

Parte il 15 aprile, presso Incubatore Firenze, il corso "Leader: l’Imprenditore e la leadership" rivolto a imprenditori o aspiranti imprenditori nel campo dell’ ICT.

Il corso è totalmente gratuito ed ha come obiettivo quello di fornire agli imprenditori strumenti per migliorare il livello di competitività della propria azienda ed offrire indicazioni di start up a coloro che intendono avviare un processo imprenditoriale.

Possono partecipare imprenditori a capo di PMI nel settore ICT localizzate sul territorio della Provincia di Firenze o cittadini, sia italiani sia stranieri, che vogliono avviare un’impresa.

Il Corso Leader, di 110 ore con frequenza obbligatoria, prevede lezioni in aula e consulenze svolte dagli esperti e docenti sui principali temi dell’avvio e della crescita di una PMI in un settore hi-tech:
  • business plan
  • economia aziendale
  • banca e finanza
  • analisi e controllo di gestione
  • marketing e comunicazione
  • analisi strategica e piano operativo
  • tecniche di negoziazione.

Il termine delle iscrizioni è il 6 aprile 2009, alle 13:00

Scarica il bando completo

mercoledì 1 aprile 2009

gnocchi di patate con le cozze

Un'alternativa per condire un bel piatto di gnocchi.... fatti in casa

Ingredienti per 4 persone:

per gli gnocchi
  • 250 gr patate
  • 200 gr farina
  • 100 gr parmigiano reggiano
  • 2 uova
  • noce moscata
  • olio extravergine d'oliva
per il condimento
  • 200 gr cozze
  • 40 foglie basilico
  • 20 pinoli
  • 1 panino all'olio
  • 1 noce
  • sale e pepe
Preparazione:

Lessate le patate, sbucciatele e passatele nello schiacciapatate. Disponete la farina a fontana ed aggiungeteci le patate, le uova, un poizzico di sale, un po' di noce moscata ed una grattata di parmigiano; impastate fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Preparate gli gnocchi prendendo delle piccole quantità di impasto da cui ricaverete delle striscioline che poi taglierete in bocconcini.


Preparate il pesto con il basilico, i pinoli, la noce, il panino ed il pepe nero nel mixer. Aggiungete l'olio ed il sale.
In un tegame coperto scottate le cozze e quando cominceranno ad aprirsi toglietele.
Fate cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata con l'aggiunta di un cucchiaio di olio. Appena saranno cotti condirli con il pesto e le cozze. Guarnire il piatto con alcune cozze complete di guscio e....


buon appetito!!