Vedendoti oggi salutare con commozione ed affetto tutti i presenti fuori dallo stadio, la mente ripercorre gli splendidi 5 anni che abbiamo condiviso. Tu, alfiere di un sogno e noi, cavalieri del tuo regno. Sono stati anni bellissimi, ricchi di soddisfazioni, di bel gioco, e di momenti profondi. Un legame, quello tra te e noi, nato forse ancor prima che tu arrivassi sulla panchina della Viola; nato forse da un gesto semplice eppure straordinario, quando per star vicino alla tua Manuela, lasciasti Roma e la Roma. Un legame che poi è diventato indissolubile quando Lei se n'è andata, e tutta la città si è stretta intorno a te, compatta, unita in un dolore che era anche nostro. Quel minuto di silenzio assoluto è stata una delle emozioni più profonde che io abbia mai vissuto allo stadio.E poi i trionfi.... quella cavalcata incredibile del primo anno in cui meravigliasti tutti portando una squadra, che era un'incognita, al quarto posto, nell'apoteosi di Verona; e la rimonta incredibile partendo da -19.... la coppa Uefa ed i maledetti rigori..... e la prima Champions vera, con quella rovesciata che è rimasta in tutti i nostri cuori.... e la seconda Champions, più sofferta ma voluta e cercata con il cuore... e poi quest'anno..... Liverpool, Debrecen, Lione, Bayern, una serie di partite memorabili che solo un essere indegno ha interrotto.
Purtroppo poi qualcosa si è rotto, noi non abbiamo ben capito cosa sia successo ma si vedeva che non c'era più lo stesso spirito che ci aveva accompagnato negli anni scorsi.
Ma la vita, come il calcio, è così; dobbiamo guardare avanti. Tu non sarai più il nostro condottiero, ma ciò che hai saputo regalarci, professionalmente ed umanamente, rimarrà sempre con noi.
Buona fortuna Mister, e se sarà la Nazionale la tua prossima tappa forse sarà finalmente l'ora che l'Italia torni simpatica anche a Firenze.
E' stato bello conoscerti.... ciao Cesare.
