venerdì 30 luglio 2010

vico del carmine

Ieri sera ho mangiato la Pizza.... quella con la P maiuscola, la vera pizza!!! Siamo andati a mangiare al "Vico del Carmine", in Via Pisana 40/r, zona San Frediano.
Il locale è praticamente una trasposizione di un vicoletto di Napoli, con tanto di panni stesi e balconcini, molto caratteristico.
Il menù è a base di pesce, per lo più, ma noi eravamo lì per la pizza. E devo dire che non siamo rimasti delusi per niente: la pizza è veramente ottima!! Cotta a puntino, crosta alta e croccante (solo sul finire prende un pochino di gommosità, ma appena appena), centro più sottile e ben asciutto e condimento saporito ma non esagerato. Insomma la pizza come Dio comanda, cosa piuttosto rara a Firenze. Abbiamo preso le classiche: margherita, napoli, margherita con bufala e capricciosa e tutte erano ottime.
Poi volevamo finire col dessert; peccato che tra i dolci mancasse la pastiera, che purtroppo ieri non avevano preparato. Comunque ho preso un dolce di ricotta al cioccolato molto buono mentre il babà al rhum che ha preso mia moglie non era buono; non so se dipendeva dal babà o dal rhum di scarsa qualità ma il risultato era un impasto stopposo ed un sapore del liquore che pareva quasi annacquato.... è rimasto tutto nel piatto. Abbastanza buono il tiramisù, anche se era fatto con base di pan di spagna che, sinceramente, non mi pare proprio il massimo.
Abbiamo speso 78 €, cifra equa per 4 pizze, 4 birre e 4 dolci. Le pizze costano mediamente sugli 8 euro, mentre mi pare un po' caro se ci si orienta sui primi e sui secondi di pesce. Però per la pizza lo consiglio assolutamente.
Il servizio è stato veloce e cortese, l'unico appunto è che non ci hanno fatto lo scontrino fiscale (me ne sono accorto quando siamo usciti che quello che ci avevano rilasciato era uno scontrino non fiscale).

martedì 20 luglio 2010

il capriccio

Oggi ho mangiato uno dei gelati più buoni di tutta Firenze. La gelateria Il Capriccio, in via Cento Stelle n. 5


Luciano e Barbara, gestiscono questo locale da qualche anno e sono stati capaci di farsi largo in un quartiere ricco di concorrenza, puntando sulla qualità delle materie prime e su alcune sfiziose delizie che si mostrano nella vetrina d'ingresso. Hanno saputo inoltre puntare su uno dei gusti più classici tra i classici del gelato: il cioccolato!!
Cioccolato fondente, cioccolato all'arancia, cioccolato dell'Equador, sono alcune delle varianti proposte e tutte quante meritano un piccolo assaggio.

Il gelato ha la giusta cremosità, non è ghiacciato ed il gusto ti resta in bocca ma senza stuccare; non ti fa venir sete insomma, come molto spesso succede se il gelato è troppo dolce.
Invece dopo che finisci il tuo bel cono ti resta il piacere e la sensazione del fresco gelato.

I gusti variano dai più classici, ai fruttati, con in più alcune novità come l'inglesino, crema arricchita da 100 erbe aromatiche (come mi ha spiegato Barbara) con scaglie di cioccolata.

Io non lo conoscevo e ci sono andato solo perchè conosco Barbara da un sacco di anni e mi pento di aver aspettato così tanto ad andare a trovarla. Adesso che l'ho provato sono sicuro che se passo da quelle parti la voglia di gelato saprò bene come togliermela.

Consiglio spassionato.... andateci!!!!

lunedì 19 luglio 2010

innuendo

Finché il sole sarà in cielo e il deserto sarà di sabbia
Finché le onde si agiteranno nei mari e incontreranno la terra
Finché ci sarà vento e stelle e l'arcobaleno
Fino a quando le montagne si sgretoleranno
trasformandosi in pianure
Oh sì, continueremo a provare
a camminare su quel filo sottile
Oh, continueremo a provarci, sì
Mentre passa il nostro tempo

Finché vivremo secondo razza, colore o religione
Finché governeremo con cieca follia e pura avidità
Con le nostre vite dominate da tradizione, superstizione, falsa religione
Per l'eternità, e oltre ancora
Oh sì, continueremo a provarci
a camminare su quel filo sottile
Oh oh, continueremo a provarci
Fino alla fine dei tempi
Fino alla fine dei tempi

Attraverso il dolore e attraverso tutta la
nostra grandezza
Non offendetevi per questa mia insinuazione

Si può essere tutto ciò che si vuol essere
basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere
Siate liberi nei movimenti, siate liberi, siate liberi
Arrendetevi al vostro vero io, siate liberi, siate liberi per voi stessi

Se esiste un Dio o un qualsiasi tipo di giustizia sotto questo cielo
Se c'è uno scopo, se esiste una ragione per vivere o morire
Se c'è una risposta alle domande che siamo obbligati a porci
Mostratevi, distruggete le nostre paure, toglietevi la maschera
Oh sì, continueremo a provarci
a camminare su quel filo sottile
Sì, continueremo a sorridere, sì
E quel che sarà sarà
Continueremo a provarci
Continueremo a provarci
Fino alla fine dei tempi
Fino alla fine dei tempi
Fino alla fine dei tempi



Queste parole le voglio dedicare alla memoria di Paolo Borsellino, ucciso 18 anni fa per mano mafiosa.
Che il suo esempio possa aiutarci ad uscire dall'abisso in cui siamo sprofondati

io speriamo che me la cavo

L'unico titolo che mi viene in mente per raccontare le piccole disavventure che si devono affrontare quando ci si muove nel mare magnum della sanità.... io speriamo che me la cavo!!!!

Andiamo con ordine.
Mercoledì scorso mia moglie cade di bicicletta e si fa male al polso destro; siamo al mare, a Marina di Bibbona, per cui andiamo al pronto soccorso dell'ospedale di Cecina: coda, lastra, polso rotto, gesso, 35 giorni di prognosi.
Tutto più o meno tranquillo, a parte il dolore e l'incazzatura per la vacanza rovinata. Nota di merito per le inferimiere ed i dottori dell'ospedale, tutti molto carini e gentili.

Ci viene prescritto di fissare una visita di controllo con radiografia per la settimana successiva, per vedere se tutto procede bene e noi, dovendo rientrare a Firenze domenica, cioé ieri, dobbiamo organizzarci per fissare la visita a Firenze.

Giovedì mattina comincia l'odissea.
Cerchiamo il numero del CUP che, per chi non lo sapesse, vuol dire Centro Unico Prenotazioni; numero verde, compongo, attendo e.... la chiamata non può essere inoltrata perchè proviene fuori dalla zona di competenza. Questo vuol dire che se uno si trova momentaneamente lontano dalla sua città non può prenotra enessuna visita tramite il CUP... e vabbè, che vuoi che sia, tanto ce l'avrete un parente, un amico, un conoscente che può farvi il favore!!!!
Detto fatto, diamo incarico alla cognata di telefonare e dopo un paio di minuti ci richiama per confermare l'avvenuta prenotazione...... seeee.... magari!!! Dopo un paio di minuti ci richiama per dirci che il CUP non prenota questo tipo di visite urgenti, che seguono una procedura per proprio conto, e dobbiamo rivolgerci direttamente alla struttura presso cui vogliamo recarci. Ma allora perché lo chiamano Centro "Unico" Prenotazioni??? Lo dovrebbero chiamare CQUP.... centro QUASI unico prenotazioni!!!!

Comunque, visto che siamo a Firenze optiamo per il CTO, struttura considerata di eccellenza e quindi le mani migliori presso cui possiamo metterci; c'è stato pure Valentino!!!!
Si cerca il numero dle CTO e si chiama.... ovviamente con questo caldo trovare una persona che sappia di cosa si parla è un'impresa, comunque, dopo vari passaggi di interno parliamo con un addetto che gentilmente ci spiega che questo tipo di controllo, essendo partito da una ASL, deve proseguire con un'altra ASL (mentre il CTO è un'azienda ospedaliera, almento credo di aver capito così) e le uniche a Firenze che fanno visita ortopedica sono Torregalli e S. Maria Nuova.
E vai alla ricerca dei numeri di telefono dei due ospedali.... (da notare che essendo in una casa in affitto eravamo sprovvisti sia di elenco telefonico che di connessione internet, per cui tutte queste ricerche di numeri telefonici le facevamo via cellulare con la solita cognata di prima).

Si chiama Torregalli e si spiega la situazione ma loro ci forniscono una risposta piuttosto sconcertante: le prenotazioni si posso effettuare solo recandoci di persona presso il loro sportello con l'impegnativa.... hai voglia a spiegargli che la cosa ci resta piuttosto complicata, trovandoci noi a più di cento chilometri di distanza, in quel momento.... la zelante impegata non sente ragioni, o così o così.

Con la testa già a pensare a come poter fare ad andare di persona a prenotare una visita, e lasciare la moglie con il braccio ingessato e la figlia di tre anni al mare, senza farsi montare un'incazzatura bestiale, chiamiamo con un briciolo di speranza l'altro ospedale che ci avevano segnalato, S. Maria Nuova, e finalmente......
Dopo oltre un'ora di telefonate e chiacchiere riusciamo a fissare questa benedetta visita ortopedica.

Benvenuti nel mondo reale..... perché, a chiacchiere, ci raccontano di come tutto funziona meravigliosamente bene!!!