lunedì 28 giugno 2010

koko

Ieri sera sono andato per la prima volta a mangiare al ristorante giapponese. Era da tanto che volevo provare qualcos'altro che non fosse solo sushi; la scelta è caduta sull'ultimo arrivato dei japs a Firenze: il Koko, in piazza Ferrucci.

L'ambiente è molto fashion, con arredi prevalenti sul nero con contrasti dorati. C'è una sala con tavoli normali ed una sala con tavoli bassi in cui ci si siede per terra e le gambe vanno in una specie di nicchia scavata sotto al tavolo (è un po' complicato da spiegare ma spero abbiate capito); una sorta di tatami giapponese insomma. Particolare l'impianto di aria condizionata che viene dalla parete, funzionale per chi siede nel mezzodella sala, un po' meno per chi siede vicino al muro.... un fianco ti si ghiaccia, l'altro è caldo!!! (io e mia moglie ci siamo scambiati di posto a metà cena per cambiare lato di esposizione).

I camerieri sono tutti molto gentili; in questo aspetto è un ristorante multietnico, perché alcuni sono giapponesi, ma non tutti; addirittura quello che sembra un po' il capo ha una marcato accento napoletano!!

Non essendo molto esperti di cibo giapponese non ci sapevamo orientare molto nel ricco menù. Per cui abbiamo iniziato con un sushi misto ed un sashimi piccolo (sinceramente c'era poca differenza tra i due piatti, anche nel prezzo, 16 e 18 euro).
A seguire abbiamo preso un kani guncan ed un futomaki mix; quest'ultimo è un piatto molto ricco e buono, lo consiglio (e non costa neanche troppo, 13 euro). Per finire ci hanno portato una tempura moriawase (gamberoni fritti), buona ma la porzione è veramente mignon (costa 12 euro).
Come dessert abbiamo preso il gelato: tre gusti diversi, wasabi, tè verde e sesamo. Io ero curioso di assaggiare il wasabi, il cui nome mi ricordava un film di qualche hanno fa con Jean Reno (l'attore francese di Leon) e che sapevo essere piccante. In realtà non è solo piccante; ha un gusto orribile, una cosa sinceramente vomitevole e lo dice uno che non è di stomaco troppo fine (ho mangiato di tutto e di peggio), ma questo wasabi proprio non s'ingoia. Il cameriere-capo ha visto che ne avevo solo assaggiato un cucchiaino e, neanche troppo meravigliato, me lo ha ritirato e mi ha portato un gelato al sesamo, sinceramente molto più godibile. Mia moglie ha preso quello al tè verde, molto buono e particolare.

La cena nel complesso è buona, la qualità del pesce mi pare discreta ma non ho molti termini di paragone per dire come si collochi rispetto agli altri. Abbiamo speso 88 €.