martedì 31 marzo 2009

150 anni de "la nazione"

Oggi, nella pausa di pranzo, sono uscito per fare una passeggiata; camminando giù per Via Ginori sono passato davanti alla Galleria de' Medici, di Palazzo Medici Riccardi e mi sono ricordato che qualche settimana fa, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, veniva inaugurata la mostra per i 150 anni de "La Nazione", glorioso giornale che fu di Firenze fino a qualche anno fa, quando venne inglobato nella sigla QN perdendo molto del suo valore, almeno per quanto mi riguarda.

Comunque, visto che avevo una decina di minuti ancora, prima di rientrare al lavoro, mi sono affacciato ed ho percorso la galleria dove sono esposti 150 pannelli raffiguranti le prime pagine del giornale, dal famoso 1° numero del 1869, che, di anno in anno, raccontano i principali avvenimenti di Firenze e del mondo.

Fa un certo effetto vedere una prima pagina di giornale con sopra riportato il titolo a nove colonne dell'assassinio del re, oppure la trasposizione integrale del discorso del Duce da piazza Venezia alla fine della guerra in Etiopia, e ancora, i titoli delle due guerre mondiali o dello sbarco sulla luna. E' emozionante come leggere un libro di storia scritto direttamente dalla storia stessa, con gli eventi che si susseguono, dapprima lontani e via via sempre più vivi anche nella mia memoria.

A fianco della galleria c'è una saletta dove si trovano molti cimeli, appartenenti alla Fondazione Spadolini, risalenti all'epoca della nascita del giornale, quindi pieno risorgimento italiano, che fotografano il contesto storico che ha visto nascere il giornale.

La mostra resterà aperta ancora fino al 30 aprile e la visita è gratuita, se vi capita di passare da lì, perdeteci dieci minuti, ne vale la pena.

notre dame de paris

Da stasera al Mandela Forum ritorna lo spettacolo "Notre Dame de Paris", ispirato al celebre romanzo di Victor Hugo e riadattato con le musiche di Riccardo Cocciante e le parole di Pasquale Panella. E' la quarta volta, dal 1998 ad oggi, che lo spettacolo approda in riva all'Arno portandosi dietro i suoi memorabili personaggi: dal gobbo Quasimodo alla bella Esmeralda, da Frollo a Gringoire e Febo.

Io lo vidi nel 2003, sempre al Mandela Forum, e ne rimasi molto entusiasta; pur non amando particolarmente Cocciante lo spettacolo è veramente coinvolgente, con delle bellissime coreografie. Alcuni attori nel frattempo sono cambiati, Lola Ponce e Giò Di Tonno, dopo i successi (sic!) sanremesi hanno intrapreso altre carriere, ma l'impianto dello spettacolo è ormai talmente collaudato, dopo ben 750 repliche, che sarà senz'altro applaudito ed acclamato ancora una volta.

Per chi ancora non lo avesse visto, ma credo che ormai siano veramente in pochi (oltre due milioni e mezzo si spettatori solo in Italia, 15 milioni nel mondo), lo spettacolo è un mix di narrazione, musica e ballo che racconta la storia della bella gitana Esmeralda, che con la sua compagnia si ferma a Parigi, portando lo scompiglio nelle vite del campanaro di Notre Dame Quasimodo, gobbo e storpio, e dell'arcidiacono Frollo, entrambi innamorati della ragazza.
Molto struggenti i passaggi in cui Quasimodo, canta il suo amore alla ragazza; molto spettacolari i balli che si svolgono alla Corte dei Miracoli. Le canzoni, calzano perfettamente allo spettacolo, e gli conferiscono quella drammaticità che si trova nel romanzo.

Lo spettacolo replicherà fino a domenica 5 aprile. Per info www.mandelaforum.it

lunedì 30 marzo 2009

lacrima di morro d'alba

Ieri ho avuto l'occasione di assaggiare un vino che si chiama "Lacrima di Morro d'Alba", prodotto da un'azienda di cui purtroppo non ricordo il nome (la prossima volta starò più attento, giuro!), che si trova a Morro d'Alba, in provincia di Ancona, dove viene coltivato un particolare vitigno, il Lacrima appunto. Si tratta di un vitigno autoctono molto antico, di bacca rosso scura, chiamato così perché la vendemmia viene fatta molto tardi, quando la buccia dell'acino si spacca e comincia a lacrimare gocce del suo succo.

Il vino che ne deriva si presenta di un colore rubino intenso con un forte profumo vinoso, con sentori floreali ed una forte componente tannica. Al gusto è secco, asciutto, con una punta di acidità che gli regala un bell'equilibrio. E' un vino che va bevuto giovane, al massimo tre anni, e non prevede un passaggio nel legno. Infatti quello che ci hanno servito era un 2007, che trova il suo miglior abbinamento con i piatti di carne, tipo la tagliata o l'agnello arrosto, che avevamo noi in tavola...

e ricordate.... bere poco, ma bere bene!

vinitaly 2009



Dal 2 al 6 aprile si svolgerà a Verona la 43^ edizione di Vinitaly, la famosa manifestazione che riunisce la bellezza di 4.200 espositori, italiani e stranieri, che propongono la loro miglior produzione, offrendo una prestigiosa panoramica delle tradizioni enologiche e vitivinicole.

Oltre ai protagonisti del vino si può trovare un grande spazio dedicato a tutto quel che ruota intorno al mondo del vino: degustazioni, food&wine pairing, alta cucina e tanto altro ancora...

Vinitaly rappresenta anche un' opportunità di business notevole; in 5 giorni si svolgono così tanti eventi, dagli workshop alle degustazioni a tema, a quant'altro possa servire a fornire un'occasione di contatto che possa portare allo sviluppo di nuovi affari.

Del resto si sa che, da qualche anno a questa parte, il vino ha assunto un ruolo sempre più importante nella nostra tavola. Il bere non è più finalizzato all'ingestione di qualsiasi cosa che abbia un colore rosso (o giallino) ed una gradazione alcolica ma tanti ragazzi, anche più giovani, si avvicinano con curiosità a quello che c'è dietro l'etichetta. La passione di chi lo produce, incontrandosi con il piacere di chi lo assapora, crea un mix appassionante che ha fatto lievitare tantissimo anche i numerosi corsi di sommelier presenti in tutta Italia.

A Firenze, in particolare, ci sono diverse associazioni che svolgono tale funzione. Dalle più rigorose come l'AIS (Associazione Itliana Sommelier) che svolgono corsi lunghi ed articolati che portano al conseguimento di un vero diploma professionale, alle associazioni tipo "Il Santuccio" che organizzano percorsi meno impegnativi (anche per le tasche) strutturati su tre livelli.

Io, qualche anno fa, ho seguito il primo livello del corso organizzato proprio dal Santuccio; devo dire che mi sono molto divertito, anche perchè ti danno qualche nozione di base per capire di cosa si parla. E' chiaro che per diventare bravi bisogna accumulare una grande esperienza perché, la memoria olfattiva, la si sviluppa nel tempo, imparando a riconoscere i tanti odori che si sprigionano dal calice (il famoso bouquet); perchè è proprio il naso, più che la bocca a darti la conoscenza di ciò che bevi, anche se, a primo impatto, verrebbe da credere al contrario.

Comunque, la manifestazione veronese, è senza dubbio un primo modo di avvicinarsi all'argomento. Di seguito riporto un po' di numeri tratti proprio dal sito di Vinitaly

89.630 mq la superficie netta utilizzata
4.215 espositori di cui 148 esteri
157.177 visitatori di cui 43.524 esteri (+ 16% rispetto all'edizione 2007)
2.054 giornalisti di cui 347 esteri

e ricordate.... bere poco, ma bere bene!

giovedì 26 marzo 2009

il silenzio che uccide

Ieri sera era una di quelle poche sere in cui varrebbe la pena tenere la televisione accesa. Su Raitre, ospite in una edizione speciale di "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, c'era Roberto Saviano, per chi non lo sapesse autore del libro "Gomorra", uno scrittore, anzi, un ragazzo come noi che ha avuto il coraggio di parlare, di raccontare, di denunciare, quello che succede nel suo paese, nella sua regione, nella nostra Italia.

Sono rimasto in silenzio ad ascoltare il suo monologo, affascinato ed allo stesso tempo allibito dal suo racconto. Ho provato un senso di sgomento ad ascoltare quello che tutti dovrebbero raccontarci giornalmente e che invece noi, che viviamo a centinaia di chilometri di distanza, non veniamo mai a sapere. O meglio, sappiamo a grandi linee ma mai nessuno si prende la briga di raccontare la vita di persone normali che muoiono ogni giorno senza motivo; muoiono in silenzio, nel silenzio di chi gli sta intorno, nel silenzio di chi dovrebbe garantirgli un pochina di sicurezza in più, nel silenzio di chi avrebbe il dovere di raccontare le loro storie.

Sono rimasto molto colpito dalla lucidità con cui Saviano ci ha raccontato una realtà quotidiana difficile da sopportare per chi la vive, ancora più difficile per chi prova in qualche modo a contrastarla, che sia un rappresentante delle istituzioni o un semplice cittadino, un parroco o un giovane carabiniere.

La cosa che più impressiona è il silenzio della politica, di quella ad alto livello, che evita accuratamente di affrontare l'argomento. Perché? Perché non vuole? O perchè non può?
Forse semplicemente perchè è più facile così, far finta di niente, lasciare scorrere le cose per il loro verso; non lo so. Non so che dire, dalla mia finestrella posso soltanto esprimere una profonda ammirazione per Roberto Saviano e pubblicare un pezzetto del suo intervento di ieri.

Il silenzio uccide più di un'arma.

mercoledì 25 marzo 2009

arrosto al limone

Una ricetta facile facile con la quale si fa sempre bella figura.

Ingredienti per 4 persone:
  • 800 gr di carne di vitello (noce)
  • 3 limoni
  • 1 cucchiaio di cumino
  • 80 gr burro
  • vino bianco
  • farina
  • sale e pepe
Preparazione:

Lavorate il burro con il cumino, il succo di mezzo limone, il sale ed il pepe, fino ad ottenere una crema. Spalmatene metà sulla carne, copritela con sottili fettine di limone e legatela con lo spago.

In una teglia fate sciogliere il burro e rosolate la carne a fuoco vivace; bagnate con il vino bianco e fate parzialmente evaporare.

Infornate a 200° e cuocete per circa un'ora, girandolo di tanto in tanto e, se necessario, bagnarlo.

Togliete l'arrosto dal forno ed avvolgetelo nell'alluminio.

In un tegamino unite la farina alla crema ottenuta con il burro ed il limone, aggiungeteci il fondo di cottura e fate addensare a fiamma bassa.

Affettate l'arrosto e disponetelo su di un piatto da portata, versateci la salsa ottenuta e....



buon appetito!

martedì 24 marzo 2009

la rivincita dei pazziniani


Firenze, si sa, ama dividersi su tutto. C'è solo una cosa, un colore, che abbraccia tutta la città: il Viola. La Fiorentina è l'orgoglio di quasi tutti i fiorentini (purtroppo non tutti, l'erba cattiva cresce anche dalle nostre parti), ma nel guardarla, nel seguirla, nell'amarla, ci sono tante sfaccettature, tante divisioni, e lo spirito critico e contestatore del fiorentino doc viene fuori, come sempre.

Qualche anno fa, arrivarono a Firenze due giovani promesse del calcio, entrambi attaccanti: Pazzini e Bojinov. Tanto serio e misurato il primo, quanto esuberante e guascone era il secondo.
Firenze subito si divise tra pazziniani e bojiniani; i due giocavano con alterne fortune, qualche bel gol e molte panchine, all'ombra di Mister 31 gol Luca Toni. Bojinov, da ragazzaccio scapestrato se la dette a gambe levate reclamando maggior spazio, mentre Pazzini, da bravo ragazzo, rimase a farsi le ossa ed a scaldare la panca (molto spesso), anche se le volte che veniva chiamato in causa non si faceva attendere.

Poi Toni cominciò a fare le bizze, attratto dalle sirene miliardarie bavaresi ed eccolo là, il bravo ragazzo che aveva saputo aspettare di colpo ebbe la sua grande occasione.
Un campionato da titolare con luci ed ombre e la Firenze calcistica ancora divisa nel giudicarlo: "è un gran lottatore", "si sacrifica per la squadra", "lotta sempre come un leone", "la squadra non gioca per lui".... erano i tormentoni di chi lo elogiava; di contro i suoi detrattori non perdevano occasione per dire che "non vede la porta", "non tira mai", "non è una prima punta", "è scarso".... insomma, un anno in chiaroscuro, con pochi gol e molte partite in cui la sua pagella recitava spesso "si batte ma non incide", come a dire.... vorrebbe, ma un gliela fà!!!

E arriviamo all'estate scorsa, quando la Fiorentina acquista Gilardino. Il Gila non si fa attendere, gol nei preliminari di C.L., gol all'esordio con la juve e via seguendo in un crescendo rossiniano che relega il Pazzo tristemente in panchina. Il fondo si tocca quando, nella logica del turn-over, Gilardino lascia il posto a Pazzini nella partita in casa con la Reggina. Pazzini, gioca bene e segna su rigore, ma poi esce a 20 minuti dalla fine ed il bomber di Biella entra e ne fa due, con l'altro che dalla panchina guarda sconsolato.

Gennaio scorso, storia recente ormai, Pazzini fa le valigie e se ne va a Genova, sponda blucerchiata, e, come spesso accade nel calcio, comincia a segnare con una regolarità che a Firenze non ci aveva mai regalato, e soprattutto con una facilità d'esecuzione che quasi mai aveva dimostrato dalle nostre parti, e che gli ha spalancato anche le porte della Nazionale.

Ovviamente a Firenze i pazziniani non erano morti, erano solo in silenzio, nell'attesa di tempi migliori e come si sa, il tempo fornisce sempre l'occasione giusta a chi la sa aspettare. Eccoli allora che spuntano di nuovo come i funghi con un unico solo tormentone: "visto? lo dicevo io che l'era bono!!".

Sante parole, alla luce dei fatti, e sono contento per Giampaolo che ha trovato un ambiente dove potersi esprimere al meglio; mi dispiace soltanto che, ad ogni intervista, ad ogni sospiro, vada a dire che "finalmente ha trovato un ambiente ed una società che gli hanno dato grande fiducia", come se a Firenze non fosse stato così. E no Pazzo, questo non è vero, non lo puoi dire; a Firenze hai avuto sempre la fiducia dell'ambiente, e per un anno sei stato il titolare dell'attacco. Purtroppo non hai avuto fortuna, forse hai sentito troppo la pressione del dopo-Toni, forse la squadra non esaltava le tue caratterstiche, forse non c'era uno come Cassano che ti metteva assist a ripetizione, però non puoi dire di non aver avuto le tue possibilità, questo no. Io sinceramente un grazie a Firenze me lo sarei aspettato. Non ti è venuto? Pazienza, si vive lo stesso.

Con i migliori auguri.

lunedì 23 marzo 2009

perchè la mia bambina morde?


SOS tato... le storie di un mammo alle prese con la sua piccina.

E' da un po' di tempo che quando la mia bambina si arrabbia per qualcosa morde tutto quello che le capita a portata di mano. La cosa mi fa un po' preoccupare, perchè solitamente lei è una bambina molto tranquilla, ubbidiente e vivace al punto giusto. Però ha il suo bel caratterino, che cerca di imporre in ogni momento, rendendoci la vita, a volte, complicata.

La questione dei morsi credo che vada ricondotta al fatto che ancora non parla benissimo e non riesca, a parole, ad esprimere un suo disagio o un comportamento nostro che la fa star male, per cui il modo più semplice per farsi capire è questo.

Quando mi è risuccesso, l'altro giorno, ho provato ad avvicinarmi in maniera gentile, parlandole a bassa voce e tentando di indovinare il motivo della sua reazione; più che altro cercavo di spiegarle alcune cose successe pochi istanti prima, ed ho notato che, non appena ho citato la cosa giusta, lei si è fermata e si è messa ad ascoltarmi attentamente. Allora ho cercato di spiegarle quello che era successo ed ho cercato di tradurre in parole semplici il suo rifiuto, la sua arrabbiatura, cosicché, la prossima volta, magari riuscirà anche lei a parlarne.

Non so se ho ottentuto dei risultati, vedremo......

Come al solito, se qualcuno ha consigli da dare, sono sempre ben accetti.



rumori fuori scena


Da domani e fino a domenica, al Teatro della Pergola, ritorna lo spettacolo "Rumori fuori scena", della Compagnia Attori & Tecnici.

Si tratta del riadattamento in italiano della commedia di Michael Frayn, replicata ormai da tantissimi anni, ma che non smette mai di regalare risate a crepapelle.

Racconta di una strampalata compagnia di teatro, tra spettacolo e dietro le quinte, con i suoi personaggi che mettono a nudo i tic degli attori e le paturnie del regista, raccontando le storie che si intrecciano prima durante e dopo lo spettacolo.


Ce n'è per tutti i gusti, l'attrice svampita e la soubrettina, il precisino e l'ubriacone; gli attori che li interpretano sono un gruppo collaudato ed affiatato, così come la regia che riesce a mantenere sempre un bel ritmo e strappa risate ad ogni gag.

Io l'ho visto qualche anno fa e mi ricordo di essermi scompisciato dalle risate, avevo male alla mandibola alla fine. Chi non lo avesse ancora visto e volesse passare una serata piacevolmente diversa ha una buona occasione per farlo.

Buon divertimento!!

domenica 22 marzo 2009

risotto curry e gamberetti

Un primo saporito e colorato, facile da preparare e buono per tutte le occasioni.

Ingredienti per 4 persone:
  • 300 gr riso
  • 1 cipolla
  • 200 gr di gamberetti (quelli piccolini)
  • curry
  • brodo vegetale
Preparazione:

Soffriggete la cipolla nell'olio, quando sarà dorata buttarci il riso lavato e farlo tostare. Aggiungete il brodo vegetale e salate. Aggiungete anche il curry e fate cuocere a fiamma bassa.

Lasciate andare fintanto che non si sarà ritirato tutto il brodo; un minuto prima di ultimare la cottura aggiungete i gamberetti, precedentemente scottati in acqua salata, ed amalgamateli al riso.

Impiattate e servite il riso ben caldo e....



buon appetito!




(N.B. un piccolo segreto per non far annerire la cipolla e mettere nell'olio un pochina di acqua)

venerdì 20 marzo 2009

la nuova biblioteca di Scandicci

Domani pomeriggio, alle 16.00, l'appuntamento è in piazza Cioppi, a Scandicci, per l'inaugurazione della nuova biblioteca.
La nuova struttura sorge al posto della vecchia scuola "Duca degli Abruzzi" che, dopo anni di restauro, si presenta con un look tutto nuovo.
A me, che ci ho fatto le elementari, quel posto è rimasto nel cuore e mi dispiaceva molto, quando ci passavo, vederlo in decadimento. Adesso, a lavori finiti, sarà piacevole ogni tanto poterci fare una giratina, anche per fare un tuffo nel passato. Sono contento, pur non abitando più a Scandicci, che si stiano facendo tante belle cose nella mia ex città.
Domani all'inaugurazione saranno presenti tutte le istituzioni, con in prima fila, ovviamente, il Sindaco Simone Gheri, ed è prevista anche la partecipazione del grande Sergio Staino e di Piero Pelù.
E' riduttivo chiamare la nuova struttura soltanto biblioteca, in quanto si tratta di un vero polo culturale, con molte sale, sezioni librarie, materiali multimediali e dove saranno accessibili a tutti computer, postazioni internet ed utilizzo della tecnologia wireless.
La gestione della biblioteca sarà affidata a Scandicci Cultura

giovedì 19 marzo 2009

frittelle di riso

Per festeggiare degnamente la festa del babbo, nel giorno di San Giuseppe, pubblico la ricette delle frittelle (a Firenze non c'è bisogno di specificare "di riso").

Ingredienti per 6 persone:
  • 200 gr riso
  • 1 lt latte
  • 100 gr farina
  • 50 gr burro
  • 50 gr zucchero
  • sale q.b.
  • 2 uova
  • 1 limone
  • 1 arancia
  • 2 cucchiai di liquore (vinsanto, rum...)
  • 1 bustina lievito per dolci
Preparazione:

Fate bollire il latte in una pentola con un pizzico di sale; quando bolle versate il riso, dopo poco mettete il burro, lo zucchero e la buccia del limone e dell'arancia grattugiate.
Cuocete e fuoco lento finché non si è ritirato tutto il latte; a questo punto spegnete e lasciate raffreddare il riso (meglio se lasciato riposare per una notte).
Aggiungete la farina, i tuorli delle uova le chiare montate a neve, il liquore ed il lievito; mescolate il tutto e, aiutandovi con un cucchiaino fate delle piccole palline che andrete a friggere in abbondante olio ben caldo.
Quando si saranno dorate scolarle e metterle su un foglio di carta assorbente (quella gialla se possibile), spolverarle con lo zucchero e....



buon appetito!!!

martedì 17 marzo 2009

irlanda in festa


Stasera al Saschall inizia la manifestazione "Irlanda in festa"; in occasione della festa di San Patrizio a Firenze tutte le sere vanno in scena musica, cultura, gastronomia e atmosfera, tipiche della tradizione celtica.
Da stasera, fino a sabato 21, tutti i giorni dalle ore 19.30, si potrà respirare l'atmosfera irlandese, sorseggiando una bella pinta di Guinness.

Io non sono un grande amante della Guinness, ma in questo caso faccio senza dubbio un'eccezione, visto che la birra di Dublino è il simbolo stesso dell'Irlanda; e allora, come dicono loro....
... is a lovely day for a Guinness!!

lunedì 16 marzo 2009

oltre il giardino

Ieri sono stato a mangiare al ristorante Oltre il Giardino, a Panzano in Chianti. E' un piccolo ristorante, molto caratteristico nei colori e negli arredi, il cui pezzo forte è senza dubbio la terrazza all'aperto, che purtroppo ancora non era aperta per mangiare (aprirà da Pasqua in poi).

Il Menù è tipicamente toscano, con una scelta non troppo vasta (soprattutto negli antipasti e nei dolci), anche se i piatti sono ben preparati.

Abbiamo preso antipasti misti toscani (superclassici), niente di particolare.

Per primo poi sono arrivate le pappardelle sul cinghiale, le tagliatelle sul piccione, veramente buone, ed un risotto con i porcini.

Per secondo abbiamo preso il poposo del chianti, ottimo, il cinghiale alla casentinese, e poi lei, la regina della tavola, una fiorentina spettacolare da oltre un chilo. Ottima, cotta in maniera egregia, carne di qualità (anche se non credo fosse quella del famoso Cecchini), saporita e morbidissima. L'abbiamo mangiata veramente di gusto.

Per i bambini c'era anche un buon fritto di pollo con patatine, molto buono.

Il tutto ovviamente bagnato con del buon chianti della casa; non ci siamo voluti sbilanciare nella scelta di un vino della carta, che pure è ben fornita, con ottime riserve, ovviamente privilegiando i rossi toscani.

La nota dolente, come detto, i dolci. Praticamente, fatta in casa, c'era solo una torta al cioccolato, che mi hanno riferito essere buona; poi c'erano i classici cantuccini e vinsanto, tartufo bianco e nero e sorbetto al limone; un po' poco direi.

Il conto è onesto: sui 40 € a testa.

Consiglio personale: ci tornerei ma d'estate, per mangiare sulla terrazza.

venerdì 13 marzo 2009

le multe dei vigilini


Ho letto la scorsa settimana un articolo sul giornale "il Firenze" in cui l'avvocato Silvia Bartolini, presidente regionale del Codacons, dichiarava che le multe elevate dai nostri simpatici "vigilini", cioè gli ausiliari dell'Ataf, sono molto spesso illegittime in quanto il fatto che loro ti prendano sempre e solo la targa mentre transiti sulla preferenziale, senza mai provare a fermarti per contestare immediatamente la violazione, va contro il principio di difesa che ogni cittadino può esercitare.

Per questo nell'articolo si esortavano i multati a ricorrere al giudice di pace in quanto ci sono grosse possibilità che la multa venga annullata.

La lettura si è fatta molto interessante visto che proprio la prossima settimana avrei dovuto pagare una multa fattami dal solerte vigilino di turno; per questo ieri ho deciso di fare ricorso al giudice di pace e rompere questo giochino di potere che ha la sola finalità di spillarci soldi a tradimento.

Sì, perchè se è vero che le multe, se commetti infrazione, sono sacrosante, è anche vero che bisogna che ci sia certezza del fatto; e la certezza non ci può essere se te ne stai rimpiattato dietro la pensilina della fermata del bus a scrivere velocemente le targhe di chi passa... ti potresti sbagliare!!

E allora vediamo come va a finire....

P.S. ovviamente coi tempi della giustizia passerà per lo meno un anno ma se qualcuno fosse interessato può contattarmi oppure consultare il sito www.giudicedipacefirenze.it

domenica 8 marzo 2009

la piazzetta

Ieri sera mi sono preso una serata di libertà lasciando la bambina con la nonna, per andare al cinema a vedere "I love shopping". Io avrei preferito vedere "The Wrestler" con il redivivo e sempre più butterato Mickey Rourke ma la moglie aveva deciso diversamente (e come al solito decide lei), essendo una appassionata lettrice dei romanzi di Sophie Kinsella, da cui è tratto il film.

Comunque il film è piacevole, la classica commedia americana, con la protagonista, Isla Fisher, veramente carina e simpatica, proprio adatta nel ruolo della compratrice compulsiva.

Dopo il cinema, avevamo voglia di un pizzino, per cui ci siamo fermati alla pizzeria "La Piazzetta", che si trova appunto nella piazzetta antistante il centro commerciale di Gavinana.
Era da molti anni che non ci tornavo ma mi era rimasta impressa la pizza che avevo mangiato l'ultima volta.

Il locale è carino, con una parte a veranda più spartana ed una nell'edificio più raffinata. Ci hanno fatto accomodare nella zona più carina, vista l'ora c'era poca gente, e ci siamo presi una pizza a testa, io ho preso una speck e porcini, e mia moglie una napoli semplice, con una birra media e l'acqua.

Le pizze sono buone, del tipo fine (per chi piace così), ben cotte e con ingredienti saporiti. Io però preferirei sempre la vera pizza napoletana, quella alta, che a me fa impazzire; stavolta, vista l'ora tarda, volevo evitare di mettermi un mattone sullo stomaco e poi andare a letto, per cui non l'ho presa. Però, se posso dare un consiglio a chi ci vuole andare, merita assolutamente di essere provata la pizza napoli doc, bella alta, con il bordo gonfio, superlativa!!!

Comunque abbiamo speso 27 €, che non è pochissimo, ed è forse l'unico appunto che posso fare.